Documenti sul Postino Cheval

04.04.2017 22:44

Nel 1937 usciva un opuscolo di André Jean dedicato a Ferdinand Cheval, meglio conosciuto come Facteur Cheval, il Postino Cavallo - dico io. Mi considero fortunato a possederlo. E' la prima pubblicazione monografica consacrata al bizzarro postino artista (molti gli articoli già usciti all'epoca su giornali e riviste, compresi gli interventi di André Breton, ma ancora mancava un volumetto tutto per lui). Quella che segue è la mia traduzione delle pagine introduttive dell'opuscolo.

IL PALAZZO IDEALE DEL POSTINO CHEVAL A HAUTERIVES. DOCUMENTI RACCOLTI DA ANDRE’ JEAN

 

(Tutti i diritti di riproduzione, di traduzione e di adattamento sono riservati per qualsiasi paese – Russia compresa. Copyright di André Jean, 1937)

 

 

 

Introduzione

 

Ferdinand Cheval è nato nel 1836 e è morto a più di ottantotto anni, nel 1924, senza avere mai conosciuto un giorno di malattia, lasciando il più stupefacente dei ricordi: il suo Palazzo Ideale a Hauterives.

Cominciò la costruzione in età piuttosto avanzata, avendo largamente superato la quarantina. Postino rurale, il suo giro di 32 chilometri quotidiani lo portava da Hauterives a Tersanne. Il suo immenso lavoro di costruttore venne dunque ad aggiungersi allo sforzo fisico giornaliero che gli richiedeva il suo mestiere.

E’ in sogno che concepì questo incredibile monumento ed è annotando scrupolosamente il suo sogno che ne stabilì la forma e le proporzioni.

«C’è motivo di credere, scriveva ultimamente André Breton1, che il postino Cheval, che resta il maestro indiscusso dell’architettura e dalla scultura medianiche, sia stato ossessionato dalle forme dei pavimenti delle grotte, dalle vestigia delle fontane pietrificate di questa regione della Drôme in cui, per trentasei anni, effettuò a piedi il suo giro».

La famiglia del postino Cheval si ricorda molto bene degli schizzi e delle piantine memorizzate e trascritte al ritorno allo stato di veglia. Sfortunatamente questi documenti non sempre sono stati conservati.

Iniziato nel 1879, il Palazzo Ideale si innalzò lentamente e, costruito da un solo uomo, con l’aiuto di strumenti di una semplicità primitiva (una cazzuola, qualche recipiente per mescolare il cemento, una carriola – la “fedele compagna”), fu terminato nel 1912.

Lungo ventisei metri, largo da dodici a quattordici, l’insieme presenta un’altezza variabile da dieci a dodici metri.

Ferdinand Cheval (un bel nome per un postino, disse lui stesso con ironia) lavorava ogni giorno con regolarità alla sua opera.

Gli sberleffi degli abitanti del paesino non mancavano. Lo spirito “pratico” dei contadini non poteva concepire questo “Palazzo”, rigorosamente inutilizzabile ad altri fini che non fossero quelli poetici.

«Il mio sogno, scrisse il postino Cheval, mi sembrava scaturire da un’immaginazione malata e non osavo parlarne a nessuno».

Tutte le pietre che compongono il Palazzo sono state portate nel corso dei suoi giri. «Frugavo i pendii, le scarpate e i terreni aridi. Dei pezzi di tufo dalle molteplici forme si presentavano numerosi; me ne riempivo le tasche e le strappavo, con gran dispetto di mia moglie, poco preoccupata di vedere accumularsi ogni giorno dei mucchi di pietre dentro casa…»

Il postino Cheval terminò il Palazzo Ideale nel 1912, all’età di settantasette anni. A quel punto lavorò ancora dieci anni alla costruzione della sua tomba, che si può vedere nel cimitero di Hauterives.

Questo monumento, che mette il punto finale alla bizzarra meraviglia di Ferdinand Cheval, è concepito nello stesso spirito e con gli stessi materiali del Palazzo Ideale. Porta questa semplice iscrizione, che starebbe bene sulla tomba di un Eraclito o di un Epicuro:

 

«La tomba del silenzio e del riposo senza fine».

 

A. J. maggio 1937

 

1 Le point du jour (Gallimard)